Alchimista | |
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Razza | Umani |
Sesso | femmine |
Era di nascità | era pre-Soul Reaver |
Stato | •Inesistenti (prima timeline)
•Attivi (seconda, terza e quarta timeline) |
Mondo di nascità | Nosgoth |
Territorio | Freeport |
Affiliazione | •Sorelle Rosse di Anarcrothe •Ribelli Umani |
Sangue | Rosso |
Anima? | Si |
Regno | Materiale |
Età | varia |
Colore degli Occhi | vari arancione brillante (Auriche) |
Colore dei Capelli | sconosciuto (vari) castani (Alchimiste, Auriche, Sopravvissute del Sangue) |
Colore della Pelle | bianca (vari) abbronzata (Nomadi) |
Apparizioni | Nosgoth |
Introdotto in | Nosgoth |
Le Alchimiste sono delle cultiste fedeli ad un ordine arcano di chimici, i cui intrugli producono una varietà di effetti che spaziano dagli esplosivi a pozioni di trasformazione. Una Setta di sole femmine con la mania degli esplosivi, le Alchimiste possono equipaggiare nelle loro mani dei cannoni che sputano globi di fuoco magico che esplodono all'impatto con una forza devastante.
Storia[]
Nosgoth[]
Quando l'impero di Kain era nel pieno della sua prosperità, la grande conoscenza condivisa dagli Umani, fatta di tecnologie , alchimia o forgiatura delle armi si dissolse nel nulla. I maestri che avevano con sé il sapere morirono prima di tramandare la loro conoscenza, le biblioteche ed università furono saccheggiate e bruciate. Il lascito di pionieri come Anacrothe, Bane e DeJoule fu perso , ridotto ad una mera leggenda di come gli Umani dominavano i poteri elementali della terra.
Nell'epoca in cui l'impero di Kain raggiunse la sua massima altezza, i regnanti vampiri cominciarono a sperimentare in diversi campi. Gli Zephonim, in particolare, desiderosi di eccellere in questo puro potere con i clan più anziani, tentarono di forzare le loro metamorfosi attraverso rituali di auto-mutilazione, alchimia ingegneristica e di sviluppo artificiale devastante.
Come negli altri aspetti della vita durante l'impero di Kain, i Luogotenenti spinsero i loro Clan nel condurre pericolosi esperimenti che urtavano più per attenzione e prestigio. Gruppi rivali di alchimisti vampiri svilupparono nuovi componenti e intrugli da usare sia sulle armi che come pozioni rinvigorenti. Certe linee di sviluppo erano focalizzate in metodi individuali per migliorare il flusso del sangue umano, spesso mantenendolo fresco al di fuori del corpo vivente, mentre altri erano impegnati a manipolare le fornaci vulcaniche usate per oscurare lo stesso sole.
Per un incidente, o un sabotaggio che sia stato, un gruppo di alchimisti del Clan Melchiahim commise un grave errore avvelenando inavvertitamente un gruppo di Umani che servivano a nutrire e rinforzare i vampiri, nel tentativo di conservare meglio le carni non-morte. Il loro patriarca, Melchiah, fu l'ultimo a ricevere il dono oscuro di Kain, il più debole, ma nonostante fosse immortale la sua anima non poteva sopportare l'inesorabile passare del tempo sulla sua carne, e la debolezza della pelle venne trasmessa così ai suoi figli vampiri che cominciarono a mostrare un segno di decomposizione che li avrebbe per sempre maledetti. Per nulla ansiosi di aspettare l'ira del loro signore, gli alchimisti raminghi si mossero attraverso il Grande Mare del Sud, oltre i deserti.
Tagliati fuori dal centro di Nosgoth, questi esiliati non sapevano che la guerra civile stava colpendo i loro stessi Signori. Costruirono segretamente un nuovo laboratorio, dove speravano di comprarsi il favore di qualcuno con nuove e potenti scoperte. Una di queste venne nella forma del Naphtha ; fuoco liquido inerte che poteva essere scatenato all'occorrenza come arma devastante, specialmente contro i confratelli vampiri. Un vampiro, Laderic, fece un esperimento definitivo , di cui tenne per sé la stessa creazione per tradire i suoi compagni e redimersi delle sue vecchie disavventure. La sua invenzione fu la causa della sua stessa morte.
I vampiri esuli avevano bisogno di umani per condurre i loro orribili esperimenti, che trovarono in chiunque fosse stato troppo lontano dalla sicurezza di una carovana nomade. Tutti gli uomini rapiti furono dissanguati una volta che i vampiri non avevano più bisogno di loro o del loro seme, le donne rimasero imprigionate, dopo tutto gli umani cresciuti in quelle condizioni sfavorevoli erano docili e per nulla propensi a ribellarsi. Una sola schiava, Elustra, una donna rapita da Laderic e tenuta in condizioni misere per oltre due decadi, realizzò presto che la sua unica possibilità di sopravvivere fu nel simulare la follia.
Sottovalutando la sua rabbia di prigioniera , Laderic lasciò incustodite delle fiale di Naphtha , troppo vicine alla gabbia di Elustra , che lei raggiunse e scatenò per trovare in quell'incendio la sua unica via di fuga. In quell'atto quasi suicida, Elustra volle uccidere il suo carceriere con la sua stesso intruglio, ma non prima di aver provato sulla sua stessa pelle gli effetti ustionanti e orribili del composto. Accecata dal dolore e dalla rabbia, lei trovò una via per fuggire attraverso sale e alcove del laboratorio, massacrando non solo i suoi carcerieri , ma chiunque si trovasse in quelle mura – tutti egualmente indifesi contro quello sconosciuto fuoco liquido.
A malapena cosciente e vicina alla morte, Elustra vagò attraverso le distese desertiche, ritrovata da un gruppo di nomadi accorsi sul posto per vedere cosa fossero quelle colonne di fumo emanate dal laboratorio.
Mentre curavano le sue ferite , le chiesero su quello che era successo. Quando finalmente venne fuori qualche risposta sensata, le chiesero se avesse ucciso i suoi carcerieri vampiri per vendicarsi dell'assassinio di tutti gli altri ostaggi imprigionati nel laboratorio, Elustra disse di no.
All'oscuro della verità, venne formata una sorellanza per venerare Elustra , in ricordo di tutte le donne torturate dagli alchimisti vampiri nei decenni passati.. ignare del fatto che questi furono massacrati dalla stessa Elustra.
Ella passò i mesi successivi guarendo e recuperando da quel duro colpo con innata determinazione.
Creò una maschera per coprire il suo viso sfigurato, sia come riverenza e che come penitenza verso Anacrothe, ultimo guardiano umano ad aver eccelso nelle arti alchemiche, cui lei ha dedicato la sua vita e quella dei suoi seguaci.
I primi sforzi delle nuove nate Sorelle Rosse di Anacrothe furono impegnati a rifornire i laboratori abbandonati loro materiale prima di essere distrutti, con il loro materiale. Ogni piccolo successo poteva essere utile a riempire i loro ranghi.
Armata delle armi e della conoscenza per sterminare la minaccia vampira, Elustra volle usare la forma di vendetta migliore , per mezzo dello stesso sapere trafugato ai vampiri.
Viaggiarono attraverso il mare per raggiungere il centro di Nosgoth, portando con sé le loro scorte e rifornimenti esotici , mai visti prima nei climi del nord.
Arrivarono a Freeport scoprendo che le forze umane l'avevano riconquistata, quindi si unirono agli Osservatori e alla Guardia di Ferro. Costruirono il proprio territorio nei dintorni di Meridian, un tempo sede della conoscenza ai più privilegiati e da tempo abbandonata dai luogotenenti di Kain, dove si occuparono prima di tutto di metterlo in sicurezza.
Ora conosciute come Alchimiste dalle altre forze Umane, le Sorelle Rosse portarono rapidamente alla vasta produzione nuove armi da guerra e non ci volle molto prima che queste attività industriali arrivarono alle attenzioni dei Clan vampiri riuniti.
Ora le Alchimiste muovono guerra con un solo scopo – l'immolazione dei loro vecchi carcerieri, fino all'ultimo rimasto a Nosgoth.
Aspetto[]
Alchimista[]
Le novizie delle Alchimista che indossano abiti in cuoio color verde acqua, con le maniche scoperte, il collo e le spalle sono coperte da una copertura anch'essa in cuoio, ma di colore marrone rossastro con delle cuciture sulla parte anteriore, su di esso vi è un medaglione d'oro con un sole stilizzato con un volto, dal quale parte una grossa cinghia marrone che si connette alla cintura, poco prima ha anche tre piastre quadrate di metallo. La cintura è marrone chiara con una grossa fibbia e con varie pozioni ed intrugli attaccate, nel fianco sinistro inoltre vi è un panno arancione con i bordi grigi e un motivo a merlatura. I pantaloni di queste guerriere sono di colore grigio-verdastro e la gamba destra ha una cinghia marrone con attaccate altre pozioni, mentre gli stivali sono neri. Le braccia sono in parte coperte da della stoffa grigia, mentre dalle spalle fino al gomito sono scoperte, rivelando i numerosi tatuaggi runici rossi, la spalla sinistra è inoltre coperta da una spalliera di ferro con i bordi verdastri, mentre la loro bocca è coperta da una maschera in cuoio. Sulle spalle hanno uno zaino con vari oggetti appuntiti e contundenti e hanno capelli castani che tengono raccolti in una ciuccia.
Sorella Rossa d'Elite[]
Le comandanti di questa fazione indossano una divisa lunga di colore blu, con varie ricamature in oro, specialmente sul petto e sulle lunghe maniche larghe e con il colletto alto, sul petto è anche presente una piccola sfera d'oro attaccata alla divisa, la parte inferiore di essa possiede anche tre spesse righe marroni che la attraversano orizzontalmente. Nella spalla sinistra vi è una spalliera in metallo blu con i bordi in oro e attorno alla manica destra è presente una chinghia marrone che tiene un contenitore in vetro cilindrico. Le mani sono coperte da guanti marroni che lasciano le dita scoperte ed hanno una grossa cintura marrone con una parte rossa nella zona inferiore e con una grossa fibbia ovale d'oro, in questa cintura ci sono varie pozioni ed intrugli attaccati. I pantaloni invece sono marroni con una copertura in cuoio marrone sulla bacino, i pantaloni dispongono anche di fasce marrone chiaro e alcune cinghie in cui tengono ulteriori pozioni, la parte inferiore è coperta da delle cavigliere in metallo con ricamature in oro e hanno stivali marroni. La loro bocca è coperta da una maschera grigia con due piccole reti per permettere la respirazione senza inalare sostanze tossiche delle loro pozioni. I loro capelli sono biondi pettinati all'indietro e con due piccolissimi fermagli ai lati. Sulla schiena hanno uno zaino con alcuni oggetti appunti, questo zaino ha il simbolo delle Sorelle Rosse di Anarcrothe.
Altri[]
vedi: Skin Alchimista